LA COVER DEL CAFONALINO BY LUCIANO DI BACCO
TRA FIABA E REALTA' LA STRANA COPPIA SIANI-DE SICA
NOBILTA' E POVERTA', FLASH E TRASH:
"IL PRINCIPE ABUSIVO" SPOPOLA ANCHE NELLA VERSIONE TEATRALE
Gabriella
Sassone per Dagospia
Nell’era
dei social dove tutti cercano un “like” e un quarto d’ora di celebrità,
nell’epoca dove si vive per apparire più che per essere, dove tutti cercano i
flash perché vogliono essere famosi per essere famosi senza aver fatto nulla,
tantomeno scoprire il vaccino per l’Aids, dove basta smutandarsi sull’Isola dei
Poracci per un pugno di dollari e per sentirsi amato e arrivato, dove ci si
“selfa” in mutande (ma meglio senza) su Instagram per far godere i followers e
sperare di arrivare in tv, dove alla prima uscita col primo amorazzo da
sbattere a letto si chiamano i paparazzi seguendo la regola aurea "se non sei
sulle riviste di gossip non esisti non sei nessuno", ci voleva quella simpatica
carogna di Alessandro Siani con la sua verace comicità napoletana a mettere
alla berlina gli italici vizi da poracciume, seppur con una semplice
commediola-fiaba che fa ridere e riflettere se un minimo di intelligenza ce
l’hai.
Può
un buzzurro, cafone, coattissimo, ignorante giovanotto partenopeo, che vive di
espedienti e scrocca quel che può, far breccia nel cuore di una principessa
triste, dolce e raffinatissima ma molto social, che posta foto su Facebook e
messaggia via WhatsApp nonostante il cuore romantico da poesie di Prevert?
Sì,
se lei è trascurata dai sudditi e dai tabloid gossippari (come il citatissimo
“Chi”) che non hanno mai dimenticato la madre e la nonna, regine di fascino e
di beneficenza. E allora, ecco l’ideona del Ciambellano di Corte, Anastasio,
esperto di etichetta e protocollo cerimoniale, per lanciarla: mostrarsi in
pubblico con un plebeo, un poraccio, invaghirsene per celia, promettersi per
finta e liberarsene per davvero a un passo dall'altare, accusandolo addirittura
di tradimento. Il modo giusto per far scrivere fiumi di inchiostro alla stampa
rosa e far addolcire il cuore dei sudditi. Succede solo nelle favole? Mica
tanto.
Con un occhio al Principato più famoso e mondano dove gli amori bizzarri
pullulano da sempre e un altro al fantastico mondo di Walt Disney, ecco “Il
principe abusivo”, commedia romantica travestita da favola moderna che ha
segnato l’esordio alla regia di Alessandro Siani nel 2013 (enorme successo al
botteghino ma pochi applausi dai critici) e poi è stata riadattata dallo stesso
Siani per il teatro. L’altra sera il debutto in grande stile al Sistina, regno
di Massimo Romeo Piparo. Parterre dei roi, risate continue, applausi a scena
aperta e tifo da stadio per il simpaticissimo Siani (il teatro era pieno di
napoletani che lo adulano manco fosse San Gennaro) che torna a far coppia come
nel film con Christian De Sica nei panni del Ciambellano- Ciambellone
Anastasio.
De Sica-Siani, la strana coppia. Il maestro e l’allievo, ormai
grandi amici, con un affiatamento in scena pazzesco. Nessuno ha dimenticato il
rozzo napoletano disoccupato che testa medicine delle industrie farmaceutiche
per vederne gli effetti collaterali e vive di scrocco Antonio De Biase (Siani),
né il mitico De Sica, impegnato nell'ingrato ruolo di insegnargli i modi giusti
per stare a Palazzo, ma che alla
fine si innamorerà della verace cugina partenopea del “principe abusivo” e si
trasformerà lui stesso in un coattone.
La versione teatrale, forte di un impianto comico già collaudato, è stata
arricchita di novità e divertenti sorprese e sta sempre sul “pezzo” (citati ad
esempio Belen e Stefano De Martino). La platea ha risposto con calore e
trasporto dinanzi a quelle 3 ore che mixano alla perfezione canti e balli,
ricchezza e povertà, trash e flash, paparazzi e tabloid, allegria e malinconia,
gaffe e gags.
Un testo ironico che prende di mira l’attualità e gli amori
spesso plebei delle vere fanciulle di sangue reale. In scena, anche la
bellissima Elena Cucci nel ruolo della principessa, Luis
Molteni (il Re), Stefania De Francesco (la verace cugina di
Antonio, Jessica Quagliarulo), Ciro Salatino (il
principino Gherez), Antonio Fiorillo e Raffaele Musella (Sasone e Lelluccio,
gli inseparabili amici di Antonio). Le musiche sono affidate al
maestro Umberto Scipione, scenografia Roberto Crea,
coreografie Marcello Sacchetta, costumi Eleonora Rella.
Collaborazione ai testi musicali di Vincenzo Incenzo. Lo spettacolo è
prodotto dalla Tunnel Cabaret.
Pullula di svippati
il parterre: ecco zia Mara Venier, in splendida forma scortata dal fido Gianni
Dei che corre in camerino a salutare la “strana coppia” e posta subito le
immagini su Instagram, i fratelli Vanzina col regista Neri Parenti, Luca
Verdone, Alda D’Eusanio, la dimagritissima Serena Grandi col suo tatuaggio
dell’Oscar sull’avanbraccio, e qualche fila dietro il suo grande amico
produttore Ciro Ippolito, Patrizia Pellegrino col compagno, Ana Caterina
Morariu, Rosalia Porcaro, Barbara Tabita, Alberto Matano. E ancora, Piera
Detassis, Rossella Brescia e Luciano Cannitto, l’ex Velina Costanza Caracciolo
senza il suo Primo Reggiani ma con Flora Canto, fidanzata di Enrico Brignano.
Giorgio Lupano e Donatella Pandimiglio si salutano nel parterre. Ridono e si
divertono i produttore Giannandrea Pecorelli e Guido Lombardo, il regista
Massimiliano Bruno, Stefano Masciarelli, il senatore del Pd Roberto Speranza,
l’autore tv Marco Luci, l’ex moglie di Pino Daniele Fabiola Sciabbarrasi. Per
ultimi, entrano Giulio Base e Tiziana Rocca; ricciccia l’ex Grande Fratello
Milo Coretti, timbrano il cartellino Luca Verdone, lo chef Alessandro
Circiello, il Direttore Generale dell’Unicef Paolo Rozera, Michele Montesano e
Brando De Sica ad applaudire papà. Tutti fanno le condoglianze alla mitica
press-agent Paola Comin che ha appena perso l’adorato marito e si scoglie in
lacrime ad ogni abbraccio.
Un po’ “My fair lady”, un po’ “La bella e la bestia”, la commedia
ricorda che alla fine chissà perché gli opposti si attraggono sempre. Ma certe
unioni con tanta diversità di cultura, educazione e classe sociale possono mai
durare nel tempo? E’ questa la domanda da farsi uscendo dal teatro. Meditate
gente, meditate. E ogni riferimento a fatti e persone non è puramente casuale.
LA STRANA COPPIA SIANI-DE SICA
"IL PRINCIPE ABUSIVO" ALESSADRO SIANI
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